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Sporcare fuori dalla cassettina

Il mio gatto fa i bisogni fuori dalla cassettina: come correre ai ripari?

  È un problema molto frequente, che può interessare gatti maschi e femmine di tutte le età. Il primo passo per affrontare il problema è non dormirci sopra sperando che si risolva da solo e parlare subito con il proprio Medico Veterinario di fiducia per escludere la presenza di problemi organici; la maggior parte dei problemi di eliminazione di urina fuori dalla cassettina è infatti dovuto a cistiti mentre per quanto riguarda le feci il problema più comune è un’infiammazione del colon o disturbi parassitari come la giardia. Una volta escluse problematiche mediche il problema verrà valutato dal punto di vista comportamentale.

I principali problemi comportamentali del gatto

 Sporcare fuori dalla casettina

  L’eliminazione inappropriata nel gatto è un problema relativamente frequente che può presentarsi da solo o in concomitanza con altri problemi comportamentali.

  In problema dell’eliminazione inappropriata, può presentarsi improvvisamente in gatti che in precedenza utilizzavano la cassettina in modo corretto, in maniera graduale in gatti adulti oppure fin dai primi giorni dopo l’adozione. In alcuni casi il gatto utilizza la cassettina in modo irregolare, in altri invece la utilizza solo per la defecazione ma non per l’urinazione in altri ancora può essere presente un vero e proprio rifiuto. Per capire il motivo del rifiuto parziale o totale della cassettina è necessaria un’attenta valutazione del caso sia dal punto di vista clinico che comportamentale. In generale i problemi che più di frequente sono alla base del comportamento d’eliminazione fuori dalla cassettina, sono:

Problemi clinici

  Di fronte ad un gatto che manifesta un comportamento d’eliminazione inappropriata è fondamentale escludere la presenza di una patologia organica, in particolare le patologie del sistema urinario. Le patologie del tratto urinario (cistite infiammatorio o batteriche, calcolosi, ostruzioni, ecc.), causando dolore durante la minzione, riduzione della quantità di urine e aumento della frequenza dell’urinazione, possono essere la causa iniziale di un utilizzo inappropriato della cassettina. La sensazione di dolore che il gatto prova durante la minzione è spesso all’origine dello sviluppo dell’avversione verso la cassettina. L’errato utilizzo della cassettina può essere inoltre influenzato da patologie a carico dell’apparato gastroenterico che causano un aumento della frequenza e quantità di feci prodotte (parassiti, virus, infezioni batteriche sono le cause più comuni), da allergie alimentari, da problemi neurologici, da patologie che causano dolore durante la defecazione o che rendono difficoltosa l’entrata e l’uscita dalla cassettina, da malattie epatiche, renali e da endocrinopatie ecc.

Errata gestione della cassettina e della lettiera

  I principali problemi di gestione sono costituiti dalla posizione non adeguata della cassettina e dall’utilizzo di una lettiera non idonea.   Posizione: spesso la cassettina igienica è posta in luogo della casa scelto dai proprietari in base alle loro preferenze e possibilità di spazio; questa scelta, però, spesso non coincide con le necessità e preferenze del gatto. La struttura territoriale del gatto, infatti, prevede che la zona d’eliminazione sia posta lontano da quella di riposo e d’alimentazione, in un luogo tranquillo e appartato. Molte volte invece la cassettina è messa in zone di passaggio, come il corridoio, o vicino al campo di alimentazione (vicino alla ciotola del cibo), o ancora in luoghi non sempre accessibili come ad esempio la terrazza. Il posizionamento della cassettina nella stanza da bagno o nello stanzino (da lasciare sempre aperto) o l’utilizzo di gattaiole per consentire al gatto l’accesso alla terrazza o all’esterno, rappresentano buoni compromessi che rispettano sia le necessità del micio che quelle della famiglia. Lettiera: in commercio esistono varie tipologie di lettiera e ogni gatto mostra le sue preferenze. La lettiera, come regola generale, andrebbe sostituita spesso; giornalmente andrebbe rimossa la lettiera sporca sostituendola poi con un po’ di lettiera pulita per ripristinare il livello consigliato di circa 5 cm. Per il lavaggio della cassettina è assolutamente sconsigliato l’uso di candeggina e disinfettanti ai quali sono da preferire acqua e sapone neutro. Una lettiera troppo sporca, una tipologia di lettiera non gradita dal gatto, l’uso di sostanze profumanti nella lettiera o di detergenti profumati o di candeggina, possono portare alla comparsa di un problema eliminatorio. Modello e Quantità: in commercio esistono sostanzialmente due tipi di casettine, quelle chiuse e quelle aperte, e a seconda del produttore variano la forma e le dimensioni. La scelta del modello e delle dimensioni dovrebbe essere fatta in base alla preferenza del proprio gatto. La quantità di cassette igieniche, in caso di più gatti nella stessa casa, dovrebbe essere superiore di almeno un’unità rispetto al numero di gatti presenti.

Marcatura

  Il territorio del gatto è strutturato in più zone: la zona di riposo, la zona di alimentazione o di caccia, la zona di riproduzione, la zona di gioco e la zona d’eliminazione. La zona di riposo, quella d’eliminazione e quella di riproduzione sono considerate zone di isolamento, mentre le altre sono zone di attività.

  L’organizzazione del territorio è effettuata dal gatto tramite l’utilizzo di segnali uditivi, olfattivi e visivi. I vocalizzi, la marcatura urinaria, la marcatura facciale e le graffiature sono alcuni dei segnali utilizzati dai gatti per l’organizzazione del territorio e per la comunicazione territoriale con i conspecifici. Un ruolo importante nella comunicazione territoriale è rivestito dai segnali olfattivi con particolare riferimento ai feromoni. I feromoni sono sostanze volatili composte principalmente da acidi grassi volatili, secrete da alcune ghiandole del corpo e sono utilizzati come messaggi chimici. Nel gatto, la deposizione di feromoni viene effettuata principalmente tramite la marcatura facciale, gli spruzzi d’urinaria e tramite graffiatura. La marcatura, nel gatto, oltre ad essere l’elemento base per la strutturazione del territorio, riveste anche un importantissimo ruolo appagante: il micio, infatti, riconoscendo i propri odori e le proprie tracce, trova nel territorio un ambiente confortante dal quale trae benessere ed equilibrio. Il gatto per marcare emette spruzzi d’urina su superfici verticali ad una distanza da terra di circa 30 cm. Mentre spruzza, il gatto è dritto sulle quattro zampe, alza alternativamente le zampe e fa vibrare la coda che tiene ben sollevata da terra; alla fine della sequenza il gatto annusa la zona marcata. La marcatura urinaria è deposta con due significati diversi: quello sessuale e quello di organizzazione territoriale. L’introduzione di nuovi elementi o il cambiamento di quelli già presenti, come ad esempio l’acquisto di nuovi mobili, la tinteggiatura delle pareti, le modificazioni del sistema sociale, l’introduzione di un nuovo gatto, la modificazione della composizione familiare ecc., rappresentano per il gatto una destrutturazione del territorio e di conseguenza una rottura del proprio equilibrio. In risposta a tali cambiamenti il micio è perciò costretto a riorganizzare il proprio territorio attraverso l’aumento delle marcature. In particolare, con la marcatura urinaria, il gatto cerca di allontanare il fattore destabilizzante rimarcando la propria presenza nell’ambiente. La marcatura urinaria è pertanto da considerare un comportamento normale e rimane tale fin quando si manifesta in occasioni sporadiche ed in circostanze precise (in presenza di un cambiamento, durate il periodo degli accoppiamenti, ecc.). Il gatto che ha la necessità di marcare il territorio con l’urina, generalmente utilizza anche la cassettina per eliminare le feci o l’urina in posizione acquattata. Quando il comportamento di marcatura, invece, viene manifestato con eccessiva frequenza e senza emotivi evidenti deve essere presa in considerazione la presenza di un problema comportamentale. Nella maggior parte dei casi, le prime marcature urinarie che il micio depone dopo le modificazioni del territorio, sono normali e hanno significato d’appagamento e di ristrutturazione ambientale. Purtroppo, però, a causa della pulizia operata da parte dal proprietario per cancellare le tracce d’urina e delle punizioni inferte al gatto, si assiste spesso al peggioramento del problema per la comparsa di uno stato ansioso. L’impossibilità di riorganizzare il territorio e il deterioramento delle relazioni con i familiari, infatti, portano il gatto ad aumentare il comportamento di marcatura. Con il tempo, il comportamento di marcatura subisce una destrutturazione della sequenza (il gatto cioè non annusa il luogo prima e dopo la marcatura ma emette l’urina e poi scappa via) e diventa un vero problema d’eliminazione inappropriata. La marcatura urinaria ha pertanto un’origine multifattoriale e la diagnosi ed il trattamento prevedono un’attenta valutazione del caso.

Paura

  Uno dei motivi per i quali il gatto può scegliere un luogo diverso dalla cassettina, per fare i suoi bisogni può essere rappresentato dalla paura. La presenza di un elemento minaccioso o di disturbo in prossimità della cassettina, può far sì che il gatto, non sentendosi a proprio agio, scelga un luogo più isolato e tranquillo; l’eliminazione, infatti, è un momento d’estrema vulnerabilità per gli animali e richiede un luogo sicuro e appartato. Un gatto che si sente minacciato dalla presenza di bambini in prossimità della zona d’eliminazione, cercherà un altro luogo più appartato e protetto, mentre un gatto che manifesta una certa diffidenza verso le persone non gradirà la posizione della cassettina in una zona di passaggio. Questi sono due esempi di problema eliminatorio dovuti ad un’avversione nei confronti della sede dove è posta la cassettina igienica. In questo caso la sequenza comportamentale è mantenuta: il micio prima di eliminare annusa e prova a scavare e dopo aver eliminato cerca di ricoprire l’urina o le feci. Diverso, invece, è il caso di un gatto che presenta uno stato fobico o si trova in una situazione di estrema paura: in questo caso le feci e l’urina sono eliminate in piccole quantità ed in maniera sparsa.

Ansia

  Uno stato d’ansia, sia essa intermittente o permanente, contribuisce all’insorgenza di problemi eliminatori.

  Ciò che più frequentemente genera ansia nel gatto è riconducibile ad un mancato rispetto delle sue necessità etologiche. In particolare, la modificazione del territorio, il confinamento in un ambiente piccolo o povero di stimoli, le difficoltà relazionali, sia con altri gatti che con i familiari e l’aggravamento di un precedente stato fobico, possono portare il gatto a sviluppare uno stato ansioso. Le manifestazioni di tale stato sono rappresentate da attività di sostituzione, aggressività, alterazioni del comportamento esploratorio e del comportamento di toelettatura, disturbi del sonno e disturbi eliminatori.

Depressione

  Lo stato depressivo è caratterizzato da un’inibizione generale dell’organismo e da una diminuzione delle relazioni con l’ambiente esterno. Anche nel gatto, la depressione si manifesta con una generale apatia nei confronti dell’ambiente che lo circonda: il micio tende ad isolarsi, mangia poco e perde interesse anche per la cura del mantello. In relazione ai problemi eliminatori, il gatto depresso non essendo più in grado di reagire e relazionarsi con l’ambiente, elimina feci e urina in prossimità dell’area di riposo e del luogo di isolamento. Le condizioni che nel gatto possono contribuire allo sviluppo della depressione, sono rappresentate da: uno stress acuto, un evento fortemente traumatico, un repentino cambiamento della routine ( un trasloco, un’adozione ecc.), la permanenza da molto tempo in un ambiente stressante e difficile (sovraffollamento di gatti, confinamento, ambiente che provoca uno stato continuo di allerta ecc.), perdita della figura di riferimento ( perdita del proprietario o del compagno con cui si era instaurato un forte legame), gravi malattie, endocrinopatie ecc.

Problemi legati all’età e depressione da involuzione

  Anche nel gatto l’invecchiamento può portare ad una modificazione nel comportamento d’eliminazione. Le cause di tale modificazione possono essere riconducibili ad un fisiologico cambiamento della motilità del tratto intestinale e ad un indebolimento degli sfinteri, ad una difficoltà nel raggiungere la cassettina per problemi di deambulazione o per affaticamento o ad una perdita degli apprendimenti ad eliminare correttamente a causa dell’insorgenza di una depressione da involuzione. 

  La depressione da involuzione comporta per il gatto una profonda disorganizzazione cognitiva ed emotiva. Il gatto appare confuso e presenta difficoltà a relazionarsi con le persone e l’ambiente, talvolta vaga per casa miagolando senza un motivo apparente, non si pulisce il mantello con costanza e cura, elimina feci e urina in diverse parti della casa, ha un sonno irregolare e agitato ecc.

Problemi di apprendimento

  Quando il problema dell’eliminazione inappropriata si presenta si dai primi giorni dopo l’adozione, le cause del problema sono da ricercarsi in un insufficiente apprendimento iniziale. Gattini allevati all’aperto o gattini randagi che non hanno ricevuto alcun insegnamento sull’utilizzo della cassettina, possono trovare qualche difficoltà nell’apprendimento.

Questa difficoltà si può riscontrare anche in gattini separati dalla madre precocemente (prima della 5° settimana). A cinque settimane di vita, infatti, il micio non ha ancora completato l’acquisizione degli autocontrolli e non ha ancora sviluppato una preferenza per il substrato per l’eliminazione, di conseguenza, mancando l’esempio materno, eliminerà le feci e l’urina in modo disordinato con una sequenza comportamentale non strutturata.