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Aggressività territoriale

  Questa forma di aggressività si manifesta quando un intruso (gatto, uomo, cane) invade il territorio del gatto. Il territorio del gatto è strutturato in più zone adibite a diverse funzioni: la zona di riposo, la zona di alimentazione o di caccia, la zona di riproduzione, la zona di gioco e la zona di eliminazione. La zona di riposo, quella di eliminazione e quella di riproduzione sono considerate zone di isolamento, mentre le altre sono zone di attività.
L’organizzazione del territorio è effettuata dal gatto tramite l’utilizzo di segnali uditivi, olfattivi e visivi. I vocalizzi, la marcatura urinaria, la marcatura facciale e le graffiature sono alcuni dei segnali utilizzati dai gatti per l’organizzazione del territorio e per la comunicazione territoriale con i conspecifici.
  L’aggressività territoriale si manifesta quando il gatto percepisce di essere minacciato dalla presenza di qualcuno.
  È importante ricordare che il campo di aggressione, cioè lo spazio attorno a sé che il gatto difende dalle intrusioni, non è uguale per tutti i gatti e anche per lo stesso gatto varia in funzione dello stato emotivo. Un gatto tranquillo appagato e sicuro di sé avrà un campo di aggressione maggiore rispetto ad un gatto ansioso, impaurito o sofferente.
  Tendenzialmente le zone del territorio maggiormente difese sono quelle di isolamento (zona di riposo, di eliminazione e di riproduzione).
Per allontanare un estraneo dal proprio territorio il gatto assume questa postura: il dorso è incurvato come a formare una U capovolta, le zampe sono tenute dritte e rigide, le orecchie sono portate in dietro, il pelo è dritto e la coda, che nelle prime fasi è tenuta a penzoloni, pian piano viene sollevata per essere poi tenuta incurvata come il dorso. Mantenendo questa posizione il gatto avanza minaccioso, ma con traiettoria obliqua (di traverso) che probabilmente è indice di una certa ambivalenza tra la volontà di aggredire e quella di difendersi.