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Ansia da luogo chiuso gatto

  Il gatto è un animale che, pur amando molto l’indipendenza e la tranquillità, ama svolgere diverse attività sia da solo che in compagnia dei familiari o di altri animali. Giocare, cacciare ed esplorare il territorio, sono attività essenziali per il benessere del gatto e spesso la vita in appartamento non concede molte occasioni di svago, soprattutto in assenza di un adeguato arricchimento ambientale. L’impossibilità di esprimere a pieno i propri bisogni etologici è per il gatto un’importante fonte di stress ed ansia.
I gatti che soffrono d’ansia da luogo chiuso, sono generalmente gatti che, dopo aver vissuto per un certo periodo della loro vita in un ambiente stimolante e vario, sono trasferiti in un ambiente più tranquillo con meno possibilità d’esercizio fisico e mentale o lasciati per la maggior parte della giornata da soli in un ambiente silenzioso e noioso.
Il gattino vissuto in campagna che viene adottato in seguito da una famiglia di città e costretto a vivere in un appartamento oppure il micio randagio che dopo l’adozione viene tenuto in casa o ancora il gattino che viene lasciato da solo in casa per molte ore al giorno, sono classici esempi delle situazioni che predispongono il gatto a sviluppare l’ansia da luogo chiuso.
I sintomi indicativi di uno stato ansioso generalmente non si presentano subito dopo l’adozione, ma si manifestano in seguito; un trasloco, un cambiamento nel nucleo familiare, variazioni della routine ecc, possono rappresentare elementi scatenanti in soggetti già predisposti.
Il principale sintomo che caratterizza l’ansia da luogo chiuso, è rappresentato da crisi d’iperattività che si concentrano soprattutto all’alba e al tramonto. Durante queste crisi il micio corre e salta senza sosta, gioca in maniera poco controllata e spesso aggredisce i piedi e le gambe dei familiari, come fossero delle prede.
L’aumento dell’irritabilità e del malessere nel micio e lo scarso rapporto di relazione con i proprietari, favoriscono lo sviluppo di comportamenti aggressivi e l’insorgenza di uno stato ansioso.
Le aggressioni predatorie che si manifestano durante gli attacchi d’iperattività, sono improvvise e possono essere molto lesive soprattutto in relazione alla tipologia della persona aggredita: bambini, anziani e persone deboli sono le categorie più a rischio.
Il trattamento di questo disturbo si basa principalmente sull’arricchimento ambientale, sul miglioramento della qualità della relazione con i proprietari e per quanto possibile, sulla possibilità per il gatto di accedere all’esterno. In alcuni casi è consigliabile l’affiancamento di una terapia farmacologica e/o a base di estratti naturali.